Miei cari semi,
la storia di oggi é molto bella e la dedicherò posso dire a Lady D, non la principessa del popolo perché non sta qui mentre questa é viva, più che viva e quindi mia cara Lady é per te.
Da uno degli ospedali più conosciuti e famosi uscì un padre che accompagnava il figlio di 20 anni e andarono alla stazione degli autobus.Come sempre c’era molta gente e salirono signore con le spese, ragazzi che andavano in palestra, grandi magazzini, cinema, tutti salirono sull’autobus e una volta che si furono sistemati l’autobus partì e questo bambino contemplava la città e all’improvviso questo bimbo di 20 anni si volse verso il padre dicendo: “Papà, papà, guarda quel cagnolino! Sta accarrezzando quel signore, guarda, guarda papà come lo accarezza! E anche il signore gli fa festa. Guarda papà che bello quel cagnolino, ah che bello!” “Si figlio, lo vedo, lo vedo” e andò avanti.
“Guarda papà quei bambini che vanno in bicicletta, ah come corrono! Sembrano volare! E il padre rispondeva: “Si figlio, gli hanno insegnato presto a pedalare e così vanno molto in fretta”. E poi: “Ah ho visto un manichino, ho visto un grande magazzino” e poi il bambino alzò gli occhi e vide le nubi: “Papà, vedo una nube, guarda come si muove e che colore bellissimo”. Tutti erano affascinati da queste parole e guardavano anche loro, ma dietro c’erano due giovani che ridevano di ogni parola che diceva il bambino dicendo:
“Non può essere che un ragazzo di 20 anni sia così tonto o anormale e il padre gli va dietro, ma davvero non può essere, ma non lo vede? Non vede che é ritardato, non lo vede?”.E il bambino continuava a entusiasmarsi e a fare brevi commenti e i due ragazzi dietro ridevano e uno disse: “No, non può essere, ha già 20 anni, non é un bambino”. Si alzò e disse:
“Senta signore é suo figlio, vero?”. “Si”. “Lei non sa che dovrebbe portarlo in un ospedale specializzato, perché il suo comportamento non é normale, se é così malato dovrebbe curarlo”.
Allora il padre li guardò e disse: “Usciamo proprio adesso dall’ospedale, é vero,
Il ragazzo lo guardò, andò dietro sedendosi e i due ragazzi rimasero zitti fino a destinazione, ma il padre era contento e felice, perché suo figlio gli diceva tutto quello che vedeva mano a mano che lo vedeva dal finestrino dell’autobus: “Papà, ho visto qualcosa di colorato ed escono dalla terra”. “Si figlio mio, sono dei fiori”. “Papà, qualcosa che vola, guarda che colori!” “E’una farfalla” “Uhi che bello, quante cose ho da vedere e scoprire, come sono felice papà!”
E così finché non giunsero a casa e questo bambino o uomo di 20 anni aveva una forza immensa, un entusiasmo grandissimo e una voglia di vivere e di esplorare, di scoprire e di creare, perché gli disse: “Papà voglio fare molte cose che io pensavo, ma che mai avevo sperato di poter vedere. Sono tutte nella mia testa e le metterò in pratica”.
Quei bambini, quel ragazzo che aveva la sua età, pensò che eramalato o ritardato e chiaramente non avevano visto i suoi occhi, ma per vederli bisogna prima guardarsila propria anima. Se ci guardassimo l’anima vedremmo che tutti siamo stati ciechi in un determinato momento della nostra vita, che siamo stati ciechi non vedendo quello che facevamo credendo di far bene. La gioventù esiste per fare esperienza e poi correggere o cambiare o rimanere ristagnati o essere mosche morte, ma attenzione perché se pungiamo avremo sempre il boomerang.
Osservate sempre, alzate la testa dal cellulare, osservate la natura che vi può dare idee.
Come si crearono i primi elicotteri? Semplicemente osservando cadere il seme di un albero, non ricordo se si tratta dell’olmo, cercherò una foto e ve la manderò. Osservando questo seme che ha la stessa forma delle pale dell’elicottero, da lì lo trassero, dal seme di questo albero. Come crearono i cingoli per i carri armati? Non potevano mettere ruote a causa del fango e se cadevano nei grandi buchi creati dalle bombe non ne sarebbero potuti uscire e allora crearono, imitarono un bruco che si trasforma in farfalla, ce ne sono di bianchi e di altri colori. Si alza si raccoglie in due parti e poi si allunga e proprio da lì presero l’idea della catena dei carri armati che gli permette di avanzare e così fu che crearono il carro armato, copiando da questa bruco.
E le ruspe, sapete come le hanno create le ruspe? Conoscete lo scarabeo stercoraro? Quello nero che porta una pallina di sterco più grande di lui spingendola. E così sono andati copiando, l’uomo da ogni animale, da ognuno. Non abbiamo inventato nulla, lo abbiamo già nella nostra Memoria Universale. Pensate, guardate la Natura e vi verranno idee non solamente dai fiori, dalle piante e dai semi, ma anche dagli oggetti che vedete, da un tronco, come potete trasformarlo in giardino facendo qualcosa di meraviglioso.
L’amore é cieco come questo bambino, vedeva con gli occhi del suo cuore, ma gli mancavano gli occhi con cui vedere gli oggetti, le forme, i colori e poi abbiamo gli occhi dell’Anima che dobbiamo alimentare.
Dobbiamo alimentarli sempre, sempre attraverso la meditazione.
Spero che vi piaccia questa storia perché mi ha affascinato e la condivido con tutti voi augurandomi davvero che vi piaccia.
Con tutto il mio amore,
La Vostra Jardinera!!!