May 11, 2021

Riceviamo ciò che diamo

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🎧 Ascolta il Messaggio dalla voce de La Jardinera

Miei cari semi,

Oggi è un giorno meraviglioso, stavo guardando il fiume Aude dalla nostra Casa La Rose des Pyrénées e l'acqua è talmente cristallina, così pura che vedevo le trote. A proposito, le trote qui sono salmonate, ma la principale è quella Arcobaleno. Guardate che coincidenza, questo fiume, lago, non so come lo volete chiamare, il fiume dell'Aude, dà vita alle trote chiamate Arcobaleno perché le loro squame sono di tutti i colori dell'arcobaleno.

Quindi sembrano trasparenti e appaiono molto belle.

E contemplando, ho visto che il viale della Rose des Pyrénées esplode di rose di tutti i colori. Dorate, rosa, bianche, rosate, blu, di tutti i colori. È una meraviglia. E stando seduta vicino al fiume c'erano due personaggi molto interessanti. Una rana e un topolino, uno di quei topolini di campagna.

I topi di campagna, ve ne ho già parlato alcune volte, si riconoscono perché hanno le orecchie rotonde e la coda piccola. C'è una differenza con il topo, diciamo dei fiumi. Questo è un topolino di campagna. La rana è, come tutte le rane... cra, cra, cra, che cantano di notte ed erano molto vicini la rana e il topo. I due si guardarono e la rana, che è molto simpatica, cantava felice e disse:

Farò uno scherzo al topolino, riderò di lui. È quello che la rana faceva sempre con tutti. E gli disse: “Ciao topolino!”. Lui rispose: “Ciao piccola rana, come va?” “Bene! Vuoi che giochiamo?” E il topo le rispose: “Sì! Sì, naturalmente”.

“Bene, guarda, vieni, faremo un gioco molto carino, così stiamo sempre insieme e possiamo essere amici inseparabili, legheremo una corda ad ogni zampetta”. La rana prese una corda e legò la zampa del topo e dopo la stessa corda la legò alla sua coscia, alla zampa posteriore e saltarono e giocarono. Erano così felici! Salivano al terzo piano, scendevano,andavano alla stazione ecologica, tornavano. Uhi! Beh, quello che facevano, di tutto, di tutto, di tutto.

E a un certo punto la rana disse: “Ehi, topolino, non hai appetito?” E lui disse: “Sì!” –“Vieni, andiamo a mangiare! Guarda quel campo di grano, prima che lo taglino facciamo una festa”. E il topolino saltò di gioia perché era il suo cibo preferito. Corse, corse e cominciò a mangiare e a mangiare e anche la piccola rana. Cominciò a trovare lumachine, lumache, alcuni insettini e loro correvano, saltavano, loro due inseparabili. Mangiarono così tanto che erano già sazi e iniziarono a giocare, ma poiché il grano era già alto non si vedevano.

E la rana disse: “guarda, ci avvicineremo allo stagno, a questa grande pozza che va al fiume e così possiamo contemplare come scorre l'acqua e quanto è bella”. E il topo disse: “Andiamo! Andiamo!”. E poi la rana fece un salto ed entrò in acqua e quando entrò era la più felice del mondo perché è il suo elemento. Iniziò a nuotare, a saltare.

Ma il topolino non sapeva nuotare! E quando entrò in acqua cominciò a dire: "Aiuto!" Ma la rana non lo sentì perché era così felice, così felice che continuò a nuotare sott'acqua, a saltare. Era come se una tua collega avesse preso l'aereo e fosse andata al suo Paese, lontano, lontano, lontano, così era felice la rana! Perché finalmente era nel suo ambiente e sola. Ma il topolino entrava ed usciva finché non si riempì d'acqua, non riuscì a respirare e morì.

Quando morì, il suo corpo galleggiò e stava galleggiando sull'acqua quando passò un'aquila che disse: “Come, quanto sono fortunata, mangerò, ho il cibo pronto”.

Volò a fior d'acqua, raccolse il topo morto e se lo mangiò. “Ma che fortuna!”, disse l'aquila: “Beh, oggi è il mio giorno fortunato. Cosa c’è qui appeso?” E vide che c'era una rana e disse: “Beh, ho mangiato il primo piatto ed ora ho il dolce” e si mangiò la rana che non si era liberata.

Con queste parole voglio dire che non bisogna mai essere crudeli con gli altri, non bisogna mai vendicarsi, non bisogna mai manipolare i genitori, l’insegnante di scuola, gli amici o i fratelli e ancor meno le altre persone. Non bisogna essere gelosi o invidiosi e non ridere degli altri, non fatelo mai.

Perché quello che ha fatto è successo alla rana, cioè le hanno fatto quello che lei ha fatto al topo, l'hanno mangiata. La causa-effetto era la stessa per lei come per le persone invidiose, gelose, manipolatrici e che sono felici con la sofferenza altrui.

Miei amati semi,

impariamo sempre a perdonare, non importa quanto dolore possiate avere, non manipolate, al contrario, può succedervi la storia della rana. E se vi fanno del male o vi feriscono o ridono di voi, abbiate compassione, abbiate compassione, perché quello che ride per ultimo è quello che ride più felice.

In questa storia non c'è né ultimo né primo, perché entrambi sono finiti nel ventre dell'aquila e questo accade agli umani. Abbiamo poca differenza rispetto agli animali, come ho ripetuto tante volte. Quindi rimarremo con le risate, con l'amicizia che è sacra, che possiamo avere più amore, più compassione e parliamo sempre con la verità.

Ricordando che se c'è una conferenza alle 10 del mattino, dirlo, ma non dire il giorno dopo: “me ne sono dimenticato”. Un bambino può essere punito, a un adulto non si può dire: “te ne sei dimenticato”. Analizza questo messaggio, ora con la pandemia siamo più sensibili e anche se non ce ne rendiamo conto possiamo ridere, senza volerlo, ma ferire gli altri.

Con tutto il mio amore,

La Jardinera

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