March 02, 2022

L’intelligenza nella semplicità

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🎧 Ascolta il Messaggio dalla voce de La Jardinera

Miei cari semi,

C’era un saggio turco molto rinomato, godeva di molta fama perché era saggio e trovava sempre una soluzione.

E un giorno arrivarono tre monaci eruditi e dissero:

Desideriamo conoscerlo, Andiamo a conoscerlo! E anche a imparare. All’arrivo i tre monaci lo salutarono, e quale fu la loro sorpresa? Che era un sufi. Avrete sentito parlare dei sufi. Sono straordinari, hanno dato inizio a questa religione, filosofia o filosofica, entrambe le cose. Prima dell’Islam e dove era più diffusa era in Turchia.

Questi sufi fanno una vita molto normale, sono sposati, hanno figli, credono in Dio, nei suoi profeti, nei suoi santi. Ma conducono una vita molto retta. Cosa vuol dire retta? Che avendo famiglia, avendo un lavoro, quello che fanno, soprattutto, è mantenere la parola, non mentire, dire sempre la verità e ognuno ha una professione e ognuno lavora secondo la propria attitudine, ma arriva sempre un momento della giornata in cui si riuniscono per leggere i libri sacri, pregare, chiedere favori per i popoli, per le persone, per i malati e sanno molto bene che con queste preghiere possono guarire, possono aiutare e possono dare tutto.

i sufi sono anche quei religiosi che, quando pregano, fanno come un cantico, cantano o fanno la loro preghiera ma con la voce, cioè, non in silenzio. E vanno a un ritmo che inizia molto dolce e termina più veloce e con un movimento della testa e del corpo, da dietro in avanti, e da davanti indietro. Come un movimento, e fanno dei giri, fanno dei giri.

Altri lo fanno in cerchi, vestiti di bianco, con una specie di, non so come potrei chiamarlo, si chiama “quipi”, come il cappello conico dello stesso colore, bianco e iniziano a girare e si muovono semplicemente con un piede. Il piede destro lo tengono quasi fermo, fa rotazioni sul pavimento mentre con l’altro si spingono per girare. Non gli gira la testa, ma cadono sì in una specie di connessione diretta con la Luce, connessione diretta con Dio.

Alcuni ricevono messaggi, altri semplicemente hanno l’illuminazione, è qualcosa di straordinario. Così il nostro saggio era un sufi. I due monaci dissero: Come siamo fortunati! Generalmente i sufi passano la vita sempre, ogni giorno, ogni giorno a studiare e a parlare sempre con la verità, dire la verità, non mentire mai. Mai! E sempre andare con un cammino retto ed è come un gruppo di compagni o un gruppo che va sempre ad aiutare chi più ne ha bisogno, ma sempre in gruppo.

Arrivano, aiutano a fare i lavori di casa o il lavoro che state facendo, e una volta terminato, se ne vanno. Vivono senza lussi, semplicemente con le comodità di cui hanno bisogno. Né più, né meno e con un gran rispetto per l’Universo e il Creatore.

Il primo monaco disse: Posso farle una domanda?E gli rispose Sì, molto gentilmente.

Maestro sufi, potrebbe dirmi dov’è il centro della terra? E gli rispose: Dove si trova la zampa sinistra del mio asino. Il monaco rimase sorpreso, non disse nulla e si ritirò.

Il secondo monaco si avvicinò e gli disse: Maestro sufi, quante stelle ci sono nel cielo? E lui gli rispose: tante stelle quanto il pelo che ha il mio asino.

Il monaco restò sorpreso, fece un inchino e si ritirò. Quando arrivò il terzo gli disse:

Maestro sufi, quanti peli ho io nella mia barba?

Allora il maestro gli rispose: la stessa quantità di pelo che ha il mio asino nella sua coda. E come può esserne tanto sicuro? Gli chiese il monaco.

Bene, tirategli via il pelo dalla coda e tiratevi via ogni pelo della vostra barba e metteteli uno a fianco dell’altro e potrà sapere se sono della stessa quantità.

Fece un inchino e se ne andò, i tre delusi, molto delusi!

Miei semi, quando ci sono persone che vogliono fare domande intelligenti, ci sono risposte intelligenti, quando ci sono altre persone che vanno solo per misurare la propria intelligenza, la conoscenza, la saggezza, allora hanno le risposte adeguate, ed è ciò che il maestro sufi rispose ai tre monaci. Non tornarono mai più.

E il maestro sufi continuò con il suo lavoro, era un vasaio, faceva ciotole, e anche vasi, continuò, e quando terminò, li mise ad asciugare e terminò la sua giornata cantando le sue preghiere e le sue orazioni al Cielo, perché cada sempre su questo pianeta qualche essere che possa trovare la pace e cessi la guerra.

Pensateci ben miei semi, molte volte diventiamo stupidi quando siamo davanti a un professore e non sappiamo cosa chiedere e facciamo una domanda incongruente, per molto semplice che sia ma che valga la pena, che valga la pena e così riceveremo risposta a ciò che meritiamo.

Con tutto il mio amore,

La Jardinera

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