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Miei cari semi,
Sapete che nei Paesi Asiatici c’è riso migliore. In Vietnam per esempio c’è un riso buonissimo, è molto famoso, ma non ne parlano molto. E’ riso al gelsomino e anche al riso, diciamo normale, mettono alcune foglie di un abete che si chiama foglia di vaniglia, simile all’alloro, ma si chiama foglia di vaniglia. L’abbiamo anche noi qui in Europa. Ne farò una foto. Lo mettono a bollire con queste foglie e gli danno il gusto di vaniglia, in Vietnam.
Il migliore di tutti è quello della Thailandia perché lì c’è una terra speciale dove nasce con aroma e profumo di gelsomino, è buonissimo, si chiama Basmati. E’ molto buono e da buoni asiatici hanno sempre una cocotte di riso, sempre, sempre. Elettrica ed accesa notte e giorno.
Un buon Cinese o del Paese che vi ho citato, Laos, Cambogia, Thailandia, tutti questi Paesi si rispettano avendo una cocotte, che è una pentola elettrica per il riso. E la tengono sempre accesa, perché vi ripeto, stanno sempre mangiando la loro ciotola di riso e sempre a lato c’è un piatto di verdura.
Sono verdure sempre del loro Paese, delle verdure molto buone, piccoline.
Tutto è piccolo e tutto è fatto per poterlo accompagnare e per mangiarlo con le bacchette, i bastoncini. Quindi il miglior riso è questo della Thailandia. Molto buono, molto buono.
Quando gli Americani andarono in guerra in Vietnam si portavano il riso dagli Stati Uniti e gli feci la domanda: “Come è possibile che stando nel Paese dove il riso è il migliore del mondo, perché se lo portavano?”. Mi risposero, proprio lì, in Arizona, mi dissero:
“Ci sono due ragioni: la prima è per non essere avvelenati, perché se compriamo il riso in Vietnam, Laos o Cambogia, essendo nemici potevano avvelenarci e la seconda risposta è che gli Stati Uniti sono la nazione più grande del mondo. Come poteva permettersi di comprare riso se loro potevano rifornire altri Paesi?”.
Quindi ebbi la mia risposta non dissi nulla. Ma questa volta è diverso, in Thailandia ci sono luoghi, in montagne molto scoscese, che sono piene di terrazze che riempono con acqua, sanno riempire ogni terrazza con l’acqua per andare abbassando e irrigare ed avere così un buon raccolto, è bellissimo. Se siete stati a Bali vi hanno portato a vedere le risaie, se siete stati in altri luoghi, le avete già viste voi stessi. Quindi è una meraviglia.
E una volta un monaco, anche loro sono abituati ad avere molto riso, anche se gli viene dato.
Disse al suo discepolo: “Ti affitto questa montagna di riso per 3 anni”. Il discepolo accettò molto contento e grato e si mise a lavorare, lavorò tutto l’anno e quando terminò venne il superiore, il monaco e lo guardò dicendo:
“Come va? Come è andato il raccolto?”. E dice: “Molto buono”. Glielo mostrò e disse: “Fenomenale! E’ stato eccellente, cosa hai fatto?
E gli disse: “Professore, prima di seminare il riso ho calcolato quanta acqua serviva, quindi una volta calcolato, ho fatto una riserva d’acqua per mantenerla sempre preparata nel caso in cui mi mancasse, poter avere acqua e irrigare. E così fu, andai aggiungendola e la terra con abbondante acqua dette un raccolto buonissimo, un ottimo raccolto.”
“Molto bene!”. Si complimentò e disse: “Molto bene!”, si girò su sé stesso e se ne andò.
Così passò il tempo e l’alunno continuò a lavorare tutte le risaie, le irrigava, lavorandole, prendendosene cura, il meglio che poteva e sapeva. E quando giunse il secondo anno venne di nuovo il professore, il maestro che era il monaco superiore e gli disse:
“Come va? Come è andato quest’anno”.? E guardò:
“Splendido! Qualcosa di incredibile, splendido! E’ stato fenomenale!” C’era più riso, era raddoppiata la quantità del primo anno e gli disse:
“Ma cosa hai fatto questa volta?” e gli disse: “Ho lavorato molto bene la terra, ma dato che sapevo che era già ben irrigata ed ho la mia riserva, ho messo concime, ho concimato, si é fertilizzato e per questo ha dato anche più del doppio”.
Si complimentò e gli disse: “Molto bene”.
Quindi l’alunno era soddisfatto, molto orgoglioso nel vedere che il suo maestro si era complimentato e che il lavoro era nella sua perfezione.
Se ne andò e così fu passando il tempo ed era molto curioso il professore perché si disse: è già giunto il terzo anno e voglio sapere come sta. Arrivando guardò l’alunno e vide che aveva un grande sorriso, ma quale fu la sorpresa del monaco?
Aprendo gli occhi vide che era triplicato! E ancora oltre, c’era una tale quantità di riso che disse:
“Cosa è successo”? E gli disse: “Professore, ho curato tanto bene la terra che ha dato tanta quantità, più di quello che poteva”.
Allora il maestro e professore gli disse:
Hanno dato tanto, tanto, tanto che il raccolto è miniatura e non ne avremo abbastanza perché i grani sono molto piccoli e non si potrà approfittare della metà per piantare il prossimo anno.
E il maestro gli disse:
“E’ ciò che volevo che tu apprendessi, sono tre anni di apprendistato e la terra ci dà la risposta. Se tu trai lezione comprenderai che quando una persona ha bisogno di aiuto
bisogna darle la mano e aiutarla, ma quando ti chiede di più, non devi dargli di più, giusto ciò di cui ha bisogno. Se gli dai di più ti chiederà di più e se dai ancora di più questa persona non apprenderà la lezione e l’unico che ti darà è che si perderà perché non apprezzerà né il valore, né il lavoro, né la sofferenza e lo darà per acquisito, ma questa persona non avrà tratto lezione e si perderà.
Questa è la lezione che desideravo che apprendessi, che nella vita le persone siamo uguali alla terra, se ci danno quello di cui abbiamo bisogno sappiamo dare tutto il nostro potenziale, se ci esigono e ci danno, possiamo dare più potenziale ma se ci danno di più di ciò che abbiamo ci collochiamo nella comfort zone”.
E quindi attendiamo le ambizioni e i nostri pensieri volgono in pigrizia, in rabbia, in gelosia, in invidia e ci dimentichiamo perfino di fare i nostri documenti. E oggi dovete essere sempre a posto con i vostri passaporti, i vostri visti, le vostre patenti, C.I., con tutto.
E mettere anche ordine, se avete la vostra casa ordinata, la mente è ordinata. Se avete i vostri armadi ordinati saprete subito cosa vi metterete, non preoccupatevi.
Il grande Einstein era molto disordinato, molto disordinato, ma sapeva dove teneva tutte le cose e dato che era così brillante aveva molta gente che lo aiutava. Se voi siete piccoli Einstein, Albert Einstein, non preoccupatevi perché anche voi avrete gente che vi aiuterà e potrete mettere ordine, non solamente negli armadi, nella vostra vita e organizzare tutto, tutto.
Per molto giovani siate o per molto anziani. Ogni generazione ha le sue priorità, quello che preoccupa un giovane di 20 anni o di 15 saranno le preoccupazioni di una giovane, di un giovane di 60, 70 o 80, no, non saranno le stesse, ve lo posso garantire.
La mia ambizione è di andare per Pasqua e fare una Pasqua come mai è stata fatta! E andare dalle fate e farvi felici con tutto il mio amore.
Curare bene la terra e lasciamola in pace, perché la terra è la nostra pace interna.
Con tutto il mio amore,
La Jardinera