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Miei cari semi,
Siamo in Cina e mi hanno spiegato che viveva un imperatore che era molto grande e molto importante. Gli regalarono 55 vasi di porcellana della più fine, della più delicata, con dei disegni meravigliosi: mandorli in fiore, gru, dei paesaggi, bonsai, montagne. Meravigliosi.
Era talmente bella questa collezione di 55 vasi che l’imperatore disse: Fabbricate una stanza di cristalli trasparenti affinchè sia protetto e si possa ammirare senza che nessuno si rompa! -
Pensò quindi:
Chi potrà prendersene cura? Chi potrà starci attento? Chi potrà occuparsi di questo gioiello così bello?
Chiederò ad un mandarino. Fece quindi una chiamata, il mandarino si presentò e gli disse:
-Ti faccio un contratto, sarai pagato molto bene, ma devi fare molta attenzione ai 55 vasi, affinchè non si avvicini nessuno, che nessuno tocchi e che nessuno li rompa. Se si rompe un vaso ti taglierò la testa-.
Il mandarino disse: -Si mio imperatore, me ne prenderò cura come di me stesso.- Passò il tempo e senza volere al mandarino mentre lo puliva dalla polvere cadde un vaso. L’imperatore lo venne a sapere, andò e gli tagliò la testa. Tutti restarono senza parole. Senza dire nulla, ma come è possibile? E l’imperatore disse:
Bisogna cercare un altro mandarino. Cercarono e giunse. Quando arrivò il mandarino gli disse la stessa cosa:
-Che non se ne rompa nessuno altrimenti ti taglierò la testa.- Ed era talmente attento che nemmeno l’aria arrivava e quando lui parlava, parlava sempre fuori dalla sala dove erano i vasi perchè l’alito non potesse arrivare rompendone uno.
In modo del tutto casuale inciampò, cadde un altro vaso e si ruppe. E successe lo stesso come al primo mandarino, l’imperatore gli tagliò la testa. E quindi disse: Ho bisogno di un altro guardiano. Un saggio lo venne a sapere e disse: - Interessante! Mi piacerebbe vedere questi vasi se sono così belli.- E gli dissero:
Ma dove va? Lei ha 80 anni! Perché non vive in pace e vive felice? Ha 80 anni!- E lui disse: - Ebbene, ho 80 anni, ma se mi tagliano la testa non avrò perduto molto perché 80 anni sono già degli anni. Quindi non perderò gran cosa, io andrò-.
Si presentò e lo accettarono. L’imperatore gli disse: -Ti taglierò la testa se se ne rompe un altro! E lui lo guardò con un sorriso dicendogli: - Mio imperatore ho 80 anni. Cosa posso sperare? Sono felice! Molto felice! – Gli fece il contratto e lì restò.
La prima cosa che fece il saggio: prese un legno molto spesso e cominciò a colpire i vasi- Pim pum pim pum pim pum! E ruppe i 53 vasi. Li ruppe tutti.
Andarono di corsa dicendogli: Imperatore, imperatore! Il saggio ha rotto tutti i vasi! E l’imperatore diventava pazzo. Diventava matto! Arrivò e disse: -Insensato! Cosa hai fatto?-
E lui gli rispose:
Perché non dare importanza a ciò che ha valore? Perché non riconoscere gli umani che le hanno dato tanto e che continuano a servirla in ginocchio? -
L’imperatore rimase molto sorpreso, abbassò la testa e se ne andò. Il saggio continuò a sorridere, guardò di nuovo tutti i vasi rotti, girò su sé stesso e se ne andò continuandoil suo cammino nell’essere felice, ad apprezzare la vita, a sapere che aveva 80 anni ma che poteva dare molte cose di lui stesso, che poteva aiutare e che la sua ora non era giunta.
Ma si che aveva salvato 53 vite.
Cosa ve ne pare miei semi? Non è sufficiente per riflettere? E dire: invece di pensare: sono già chiamato dalla morte! O Volevo morire! O he pensato molte volte che se morissi starei meglio.
Non pensate che in ciò che vi resta di vita avete molto da scoprire? E dare e conoscere e che vi diano. Vi ho mandato una fotografia di una signora Messicana. Ha 103 anni, prima ho detto 101. 101, 103, ha questa età . Ma era sempre abituata che per mangiare aveva bisogno di mezzo bicchierino di vino e i suoi figli le dissero: - No mami, no madre, non ti va bene e non te lo daremo e non dobbiamo spendere in vino.
Allora lei si alzò e andò a varie fabbriche, imprese e disse: - Per favore, vengo a chiedere lavoro.- E le dissero: -Signora, alla sua età ?- Perché le fecero riempire il suo foglio e quando videro l’età che aveva le dissero:
Non possiamo darle lavoro! E’ impossibile!
- Ma, per favore, datemi lavoro.-
- Le possiamo dare una elemosina-.
- Non la voglio! Io voglio guadagnarmi il mio denaro per comprarmi la mia mezza coppa di vino ogni giorno perché è il mio piacere, è il mio piacere. E i miei figli me lo rifiutano. Io chiedo solamente lavoro, non chiedo elemosina, né chiedo che mi diano, voglio lavorare e guadagnarmelo.
Allora lo dettero al capo della impresa, è una storia autentica, vi ho mandato la foto. Lui la accettò e le fece un contratto di lavoro affinchè lei si comprasse la sua bottiglietta di vino.
Ci fu un negoziante che le regalò non so quante bottiglie di vino affinchè avesse per tutto l’anno la sua piccola coppa di vino per mangiare, era la sua soddisfazione, la sua allegria e la sua vita.
Quindi non pensate: preferirei essere morto! Fino a che non giunge l’ora non possiamo morire.
Se lo avessero pensato Marie Curie o Pier Curie o Einstein allora non conosceremmo l’Universo, né tutti i premi Nobels. Quindi se avete questo pensiero è che non ne valete la pena, davvero non ne valete la pena.
Con tutto il mio amore,
Vostra Jardinera.