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Miei cari semi,
Come sempre il sorriso, il sole e la luce. Oggi parleremo di una luce, ma questa luce è particolare.
Una volta un calabrone, un calabrone è il marito dell’ape regina, è il più bello e può accoppiarsi solo con la regina madre per poter avere in seguito i bambini, cioè tutte le api che nasceranno. Quel calabrone indossava un vestito bellissimo, molto bello e andava di fiore in fiore. E lui lo sapeva che nessun fiore gli avrebbe resistito e prendeva il nettare, si nutriva, perché da lui dipendevano anche le generazioni future.
Al tramonto si accesero delle luci molto belle, dei lampioni, uno di loro era molto luminoso, molto luminoso! E dentro la lanterna portava una candela che illuminava le strade, gli alberi, il sentiero. Allora il calabrone, quando la vide, come tutti gli insetti volanti, quando vedono la luce o qualcosa che brilla si avvicinano e si avvicinò, ma, all’avvicinarsi, pensò che era un fiore particolare, che era eccezionale, che era uno di quei fiori esotici così belli e meravigliosi.
Ma quale fu la sua sorpresa? Che all'improvviso ricevette come una fiammata, gli bruciò mezza ala e lo colpì in testa.
Cadendo a terra disse: “Cosa mi è successo? Non ho visto il fiore, ma quel colore è così immenso e così forte!” Come poté, iniziò a scuotersi, a pulirsi l'altra ala e ciò che rimaneva dell’altra mezza.
Poi si alzò e disse: “Quella luce deve essere qualcosa di eccezionale, mi avvicinerò di nuovo”. E andò e si avvicinò, però si avvicinò così tanto che la fiamma lo bruciò e senza rendersi conto che non era un fiore, ma una fiamma. Ma brillava più dell'oro. E cadde.
Poi la fiamma gli disse: “Avresti dovuto prima chiedere chi io fossi e, una volta che l'avessi saputo, avresti saputo se potevi avvicinarti o no. Oggi hai imparato la lezione. Devo brillare per illuminare i sentieri, i luoghi, anche per alcuni esseri che vivono sul nostro pianeta e che non vediamo, ma loro ci vedono, per la foresta, per la città”. Miei semi, oggi la lezione è che molte volte ci lasciamo illuminare da luci che non brillano o a volte da gioielli che pensiamo siano d'oro ma hanno solo un bagno d'oro, o a volte cervelloni che pensiamo siano tali e alla fine non hanno cervello, sono dei maltrattatori. Però ci lasciamo solo ingannare da ciò che brilla, per quanti conti facciano, molti calcoli, per quanto brillanti siano, parlando di esseri umani, ma possono essere piante, ce ne sono di velenose, ci sono anche animali velenosi, che quasi sempre hanno colori molto brillanti. Bisogna sempre stare molto attenti e prima sapere cosa vogliamo: se è meglio passare inosservati e tenerci una conoscenza acquisita da poter trasmettere o se siamo insaziabili e perdiamo tutto.
Non solo i soldi brillano, possono pagarti quello che vuoi, possono farti regali di compleanno, ma c'è sempre un interesse. Il regalo più grande è che ti mostrino l'amore, se hai bisogno di un aiuto, di essere presenti, se hai bisogno di una cura, che te la diano senza aspettarsi nulla in cambio e se hai bisogno, che ti asciughino i piedi. Gesù lo ha fatto bene ai suoi discepoli, perché non lo farebbe un amico a un altro amico? Se non lo fa, già lo capirete, è un insaziabile.
Stare molto attenti, è successo molte volte che ci siamo lasciati illuminare da un gioiello o un vestito, o da delle scarpe. Conosco un amico che voleva comprarsi delle scarpe, è un aneddoto molto simpatico. Erano delle scarpe blu e costavano $2000 perché erano uniche, molto buone, di pelle ovviamente e blu. E ha voluto quel capriccio e ha lavorato, se le comprò e il mio amico stesso mi ha detto: “Una volta che le ho avute non le ho indossate, perché mi piacevano quando erano in vetrina, ma quando ero a casa non mi andavano per niente, quel colore era sgargiante e le ho regalate a mio fratello”.
Quindi come vedete ci è successo molte volte, pensiamo alla ruota di Buddha: possiamo ottenere le scarpe blu e possiamo anche regalarle, dobbiamo passare senza scarpe, con loro. E ogni volta che ci tocca un passaggio lo accetteremo. Oggi ci tocca il passaggio del sorriso, di ridere, di essere felici, di sorridere, di apprezzare la natura e chi ha un orto ha un tesoro e chi ha l'acqua ha la vita. Ricordatevi di queste parole perché sono importanti e semplici, ma le dimentichiamo.
Con tutto il mio amore, La Jardinera.