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Miei cari semi, vi racconto questa storia. Due amici contenti stavano camminando, felici, e in quel momento l'indiano prese per la manica il suo amico scuotendolo un po' e gli disse: "Ascolta! Ascolta! Senti il canto dell'indiano? E l'amico gli disse: "Grillo? Nooo, qui quello che si sente sono i rumori dei carri, delle macchine, delle automobili, non senti gli autobus? Non senti le moto? C'è molto rumore in questa strada”. E dice: "No, no, no, no, io ti sto parlando del canto del grillo". "Quale grillo? In città non ci sono grilli, è impossibile, non possono vivere e nessuno li sente”. Continuarono così a camminare, pochi passi e l'indiano si fermò davanti a una casa e proprio sul muro c'era una vigna, una vite, una vite di quelle rampicanti e in quella vigna stava cantando il grillo e disse: "Guarda amico mio, ecco il grillo vedi? E canta.” "Oh amico mio!", disse l'amico bianco di città “questo solo voi indiani potete sentirlo, qui noi non sentiamo niente, solo rumori, macchine, moto, la gente che parla, ma non sentiamo niente”.
Poi l'indiano lo guardò e sorrise, si mise la mano in tasca e tirò fuori delle monete e poi le gettò sul marciapiede, getto' le monete per terra e improvvisamente le monete cominciarono a fare un rumore, a tintinnare "tin tin tin tin", quel rumore che rende così belle le monete, è particolare, e all'improvviso la strada si fermò, girò la testa e gli occhi si fissarono sulle monete e in quel momento l'indiano disse al suo amico:
"Guarda mio caro e amato amico, te l'ho detto, qui in città sì che sanno ascoltare, sì che lo sanno. Lo vedi? L'hai visto?".
Poi il suo amico bianco lo guardò e disse: "È vero amico mio, hai ragione, l'hanno sentito da lontano, tutta la gente si è girata al tintinnio delle monete".
Miei semi, ogni storia ci lascia una lezione, un esempio; oggi ci ha voluto dire che TUTTI POSSIAMO SENTIRE il grillo, le monete, il rumore della città, il rumore del vicino, il rumore dei cani dei gatti, nostri fratelli inferiori, ma soprattutto:
E qui aggiungo alcune parole. Quando a volte diciamo "Ti ho spiegato di andare in quel posto" rispondiamo "Ah, non l'ho sentito, non l'ho capito! Ah non lo avevo capito!".
Vorrei che capiste che ascoltiamo solo ciò che ci interessa, ma non diamo mai importanza a ciò che ha valore e il nostro amico l'indiano, il bello, quelo di cuore, quello di un'Anima grande e pura ha saputo riconoscere il canto di un grillo. E i cittadini, che siamo noi, cittadini a piedi, non sappiamo apprezzare il paradiso che abbiamo qui e ora, ogni angolo, ogni fiore, ogni giardino, ogni specie, ogni Buddha, l'angolo della Madonnina, l'angolo della nostra Madre Celeste, l'angolo di tutti, per questo le piante, tante di loro chiedono: "Per carità, dateci un po' d'acqua!". Ma non le sentite perché parlano molto piano, come parlano? Con la loro bellezza o con la loro tristezza, guardatele bene e capirete il loro linguaggio.
Ricordatevi dell'indiano, perché anche noi abbiamo un indiano dentro, quell'indiano è la Luce, quell'indiano è la gioia, il sorriso e la bellezza.
Con tutto il mio amore, Vostra Giardiniera