September 27, 2022

Coscienza e Fede

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🎧 Ascolta il Messaggio dalla voce de La Jardinera

Miei cari semi, Oggi una storia curiosissima che ha il suo insegnamento e dalla quale dobbiamo trarre una lezione.

Vediamo, in un recinto molto grande, o cortile, c'erano tutti gli animali: c'erano le galline, il gallo, c'erano anche i conigli, i maiali, gli asini, il cavallo, il mulo, la mucca. C’erano tutti gli animali domestici, tutti e anche cani e gatti...

E un giorno un gatto molto pigro o molto sfaticato come voi vogliate chiamarlo, era nero, rabbioso, rabbioso perché ogni mattina il gallo cantava.

Quindi va dal gallo e gli dice:

“Non può essere, non ti tollero, non ti tollero, non ti sopporto, non ti sopporto! Perché devi cantare ogni mattina? Perché canti ogni mattina che svegli tutti? E io sto tranquillamente dormendo e sognando, perché lo fai?”

E il gallo gli risponde:

“Senti, il mio padrone, se non cantassi ogni giorno alle 5 del mattino, non si sveglierebbe e so che quando sorge il sole devo cantare, perché così ho chiamato tutta la gente del villaggio, si sveglia, sa che ora è, vede il sole sorgere. Ma anche gli animali di questo recinto, o di questo cortile si svegliano perché devono iniziare a mangiare, poiché la notte scende presto e devono approfittarne durante il giorno.”

Il gatto lo guardò e disse: “Ancora una volta ha ragione, ma non ti tollero, non ti tollero!”

Ah! Vado a vedere se ora posso incastrarlo, mi ha risposto bene, ma su questo sicuro non saprà cosa dire: “La mia domanda è: perché ogni giorno vai nei nidi della gallina, di ogni gallina diversa e fai tanto chiasso?” “Perché poi nascono tanti pulcini, tanti pulcini che abbiamo tutto il cortile pieno e abbiamo sempre: pio-pio! pio-pio! pio-pio! pio-pio! Un altro bel casino!”

E lui gli disse:

“Il mio padrone mi tiene per la riproduzione perché sa che sono un buon gallo e che faccio nascere molti pulcini. Se io non ci fossi non nascerebbero i polli, e allora ci sarebbero poche galline e sarebbe molto povero questo recinto.”

Il gatto lo guardò e disse: “Mi fai nero! Hai una spiegazione e una ragione per tutto quello che ti viene chiesto.Non ti sopporto! Non ti sopporto!”

E poi il gatto corse, si gettò sul gallo, gli tagliò la testa con i suoi forti artigli e se lo mangiò. Non ha più cantato. Ma cosa dobbiamo trarre da questa storia?

Che a volte siamo onesti e parliamo e diciamo quello che pensiamo, ma prima dobbiamo sapere a chi lo diciamo perché non sappiamo mai chi è il nostro nemico. Il gallo rispose a tutte le domande perché lavorava per il suo padrone, rispose a tutte le domande, lavorava per il suo padrone. Ma il gatto era infastidito ed era suo nemico, così ha voluto punirlo e rimanere tranquillo.

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A voi pensare, riflettere: tutti sono nostri amici? Conosciamo bene i nostri amici? Possiamo aiutarli? Ci sono tanti punti interrogativi, ma solo la vostra coscienza ve lo dirà e la vostra Fede vi aiuterà.

C'è un detto berbero che dice: "quando aiuti una persona Dio ti manda aiuto 10 volte e ti ricompensa 10 volte!". E con questo mi fermo e così per aiutare cercherò non una persona, ma un milione!

Che Dio vi benedica, che Gesù illumini il vostro Cammino di Luce e che la sua Madre Divina vi copra con il suo manto di stelle,

Con tutto il mio amore, La vostra Jardinera.

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