🎧 Ascolta il Messaggio dalla voce de La Jardinera
Miei cari semi, Il messaggio di oggi è per farci pensare che prima di prendere una decisione, a volte bisogna riflettere molto o semplicemente contare fino a dieci come diciamo. Ma la condivideremo, perché fa parte di noi.
Su una montagna ... vi chiederete molte volte, miei semi, perché la Jardinera parla della montagna? È che vivo in montagna! Sono circondata da montagne! Tutto ciò che c'è intorno sono montagne. Sono i Pirenei francesi con i Pirenei spagnoli, è un confine naturale che è stato fatto e mantenuto. Ma non ci sono frontiere, perché oggi, che sia in aereo, in auto, si passa sempre e si può godere dei due paesi....
Su quella montagna c'era un fiume e avevano costruito un ponte, come ne avrete visti, di quei ponti che si fanno con liane, sisal o corda.
E per andare a cacciare, c'erano due tigri che volevano andare una a est e l'altra a ovest, ma dovevano passare attraverso quel ponte.
Si videro ma iniziarono a camminare, in mezzo al ponte, una delle tigri, la tigre alfa, gli disse:
“Girati, non possiamo passare due alla volta.” E l'altra tigre disse: “Mi dispiace molto, ma io ho iniziato prima, quindi girati tu.”
La tigre alfa insistette e disse: “No, sono la più forte, quindi girati! Girati, così passo io.”
Ma l'altra tigre pensò: “Perché lo farò se anch'io ho il mio diritto e la mia ragione? No, no, io non mi muovo, io passo, perché io ne ho diritto quanto te.” Ma la tigre alfa continuò e disse: “No, no, no, passerò io.”
Parlarono e discussero così tanto che nessuna delle due volle cedere e quindi dissero: “Bene, passiamo entrambe”. Ma, miei semi, passando entrambe (vi ricordo che le tigri pesano da trecento a trecentocinquanta chili ciascuna) quel ponte non poté reggere il peso. Passando le due insieme, il ponte si ruppe e caddero in acqua. Caddero con tanta sfortuna che c'erano coccodrilli e, quando caddero, i coccodrilli gli fecero la festa e se le mangiarono.
I coccodrilli ebbero un pasto succulento, ma le due tigri non potranno più passare. E cosa dobbiamo trarre come lezione? Come oggi. Oggi c'erano due amiche al tavolo e una riteneva che la sua opinione fosse più preziosa dell'altra, perché diceva che da un granello di sabbia si faceva un trambusto, una storia, un dramma, un casino e l'altra diceva: "No, sto spiegando quello che mi sembra giusto". Ma stava anche lei facendo la sua storia e sembrava una festa di quelle che ci sono alle fiere. A che cosa ci serve discutere se non possiamo vedere la verità? È così semplice riconoscere, prima ascoltare, imparare ad ascoltare. Quando abbiamo ascoltato, che è la cosa più difficile, in un secondo analizziamo e vediamo se l'altro ha ragione o se tu puoi giustificarti o dare la tua.
Nel caso tu non avessi ragione, accettare che ti sei sbagliato o che forse ti succede come la storia della lumaca, chi aveva ragione? I tre monaci, il primo, il secondo o il terzo?
Questo è ciò che dobbiamo apprendere come lezione: prima conoscere noi stessi e, secondo, fare un profilo delle persone che lavorano o vivono con voi, per sapere se possono essere aiutate, se hanno bisogno di un documento, di una indicazione o se necessitano di un abbonamento o di una tessera sanitaria, bisogna sempre sapere e dopo poter dare la propria opinione.
C'è sempre la stessa lezione:
Se lavoriamo individualmente, non finiremo il lavoro, ci costerà di più e sarà più difficile. Ma dimentichiamo che il nostro ego è più grande e ascoltiamo sempre il nostro ego e vogliamo sempre avere ragione.
Io sono molto contenta! Servidora è molto contenta perché ieri abbiamo iniziato a mettere- c’era il più giovane della casa- ha messo le palline di Natale in cima alla casa! Con una scala, ovviamente, ma era così alto che poteva toccare con la sua mano il cielo.
Il secondo è più tozzo allora si occupava di tappare la serra e, quelli che erano con loro, aiutavamo. E’ stato sistemato un vetro della porta del passaggio di Robert, è stato sistemato, è stata chiusa la serra! Sono state fatte mile cose!
Si è terminato di addobbare per Natale la finestra principale, il corridoio. Mettere le scatole in ordine, sistemare tutto, è incredibile!
¡Ahi! E la pizzeria è già pronta per quando venite, per Natale e Capodanno, se ci sono giovani possono fare karaoke, giochi di società e i fumatori hanno un posto riservato per loro. Che gioia che è tutto pronto e tutto pronto, però come abbiamo fatto? In gruppo!
E c'è ancora tempo per andare a piantare nella casa di Alessandra alcune “Viole del Pensiero”. È il momento di piantarle qui in Europa perché sono gli unici fiori che non muoiono in inverno. Sono molto dure e resistenti. Che cosa significa? Perché si chiamano “Viole del Pensiero”? Che cosa è un pensiero? Qualcosa che nessuno può distruggere ma che può fare miracoli. Pensare all'amico che è lontano, pensare alla persona che ami. Mandare con i tuoi pensieri tutto quell'amore, tutta la gioia, mandarle stelle, cosa possiamo fare con il pensiero? Non dimenticare quelli che se ne sono andati, non dimenticare le persone che non vediamo da tempo. E cosa facciamo con il pensiero? Ricordare le cose belle.
Quindi si ricordi che non ci serve essere testardi, o testardi o voler essere i primi.
Perché chi vuole essere il primo sarà sempre l'ultimo, sarà sempre l'ultimo, il primo è quello che sa ascoltare, perché gli dà il tempo di analizzare.
Con tutto il mio amore,
La Jardiniera.