🎧 Ascolta il Messaggio dalla voce de La Jardinera
Le Farfalle, sono sempre piaciute a tutti, soprattutto da bambini, sono preziose, leggere, hanno colori vivaci. C’è la Marchesa, la farfalla del Messico, ho detto la Marchesa ma non si chiama così, ve lo dirò quando lo ricoderò.
Hanno colori molto belli e sono grandi, molto grandi e vengono dal Canada e dagli Stati Uniti. Le Monarche! Io dicevo le Marchese, le Monarche! Sono molto conosciute in Messico. Quindi una volta Ruben ci ha portato a vederle, quando arrivano. E corrono migliaia e migliaia di chilometri. Nascono tutte nelle grandi montagne, del Canada, degli Stati Uniti e quando arrivano alla loro pienezza, allora iniziano a viaggiare e vengono in Messico, su delle montagne anche ben precise.
Queste montagne sono vicino al Rio Bravo, così lo chiamano, ed è un posto bellissimo ed è così impattante da vedere perché arrivano a migliaia e a milioni!Ma quello che più mi ha colpito è stato che la maggior parte cadevano per strada, cadevano a terra, stavano sugli alberi e mi ha incuriosito perché ho detto: "Non può essere, perché? Cosa gli è successo? Hanno mangiato qualcosa? Hanno messo loro qualche prodotto?"
E mi hanno spiegato: “No, loro nascono devono venire a morire qui. Tutta la loro vita, la loro esistenza è nascere, preparare le loro ali e venire qui. Una volta che hanno procreato, si mettono su questi alberi e poi aspettano di diventare crisalidi e vengono a morire qui. Lasciano la loro carcassa o il loro corpo e poi vanno in letargo per per nascere in primavera e tornare ad andare. E così è la loro esistenza, tutte quelle migliaia di chilometri per venire a morire.
Ho accettato anche se la storia era un po' triste ma gioiosa allo stesso tempo, perché significa che è come noi, dobbiamo lasciare il nostro corpo per rinascere e poter venire a fare una missione. Ed è anche quello che succede ai salmoni. I salmoni nascono sempre nei fiumi e devono attraversare province degli Stati Uniti, del Canada e devono venire controcorrente (loro nuotano controcorrente), devono salire le cascate, saltare, correre il rischio che gli orsi se li mangino, perché è il loro cibo principale o che qualche pescatore li peschi o i pericoli naturali e vanno salendo controcorrente per venire di nuovo nei fiumi dove sono nati e morire.
Una volta che raggiungono questi fiumi, può essere in Norvegia, può essere un altro paese, ma vengono nell’acqua dolce. E una volta che sono arrivati la femmina espellerà tutte le uova che ha in grembo e il maschio darà tutto il suo seme. Ed è nell'acqua che feconderanno e con molta fortuna vivranno milioni e milioni. E altri, saranno alimento per altri pesci. Ma vengono sempre dove sono nati per lasciare di nuovo il loro corpo e dare la vita per ricominciare. Anche se non è romantico è la verità. Ci mostra a noi esseri umani, che siamo gli unici a lottare per essere eterni. Ma la nostra Anima è già eterna, la nostra Memoria Universale è già eterna. Se noi pensiamo a questi animali, ci danno una lezione molto grande, molto grande. Quando i lupi sanno che sono feriti e che non guariranno, viene sempre tutta la squadra perché non vanno mai da soli, mai! Gli animali vanno sempre in gruppo, vanno sempre in branco, sempre, sempre. Quindi quando il lupo o la lupa sanno che non si salverà, che è ferita, lascia il branco e si allontana. Cerca un angolo appartato, poi si prepara a morire. Gli altri sanno già che se n'è andata, la rispetteranno ma la ricorderanno sempre e sapranno che se n'è andata lì. Ma si nascondono sempre.
Gli elefanti, loro si riuniscono ed è sempre un matriarcato. In tutti gli animali c'è sempre un patriarca, vuol dire un maschio, un maschio alfa, un maschio maggiore che guiderà l'intero branco, ma negli elefanti c'è sempre una matriarca, cioè la femmina più grande è quella che insegnerà la gerarchia a tutti gli elefanti, a tutta la famiglia e tutti quelli che verranno, se li accetano o a quelli che nasceranno.
La madre, che è la matriarca, deve sapere e conoscere molto bene la strada dove ci sono fiumi o ponti o luoghi dove c'è acqua perché possono passare un giorno senza bere ma non molto di più. Perché ci sono madri che hanno bambini e devono dargli il latte. Allora la matriarca, ogni notte prima che faccia buio, comunica con loro e dice loro: “Dobbiamo camminare tre giorni per trovare il luogo dove c'è l'acqua. Preparatevi”. E il giorno dopo cominciano a camminare e così devono passare finché non arrivano dove c'è l'acqua. Prima di arrivare a bere, lei si avvicinerà e guarderà prima che ci siano coccodrilli. Secondo, che non ci siano leoni intorno perché hanno molti nemici. Anzi, la natura è fatta in modo che la terra abbia un equilibrio.
Non siate tristi quando un leone divora un bambi, una zebra, uno gnu o un altro animale. Faccio fatica ad accettarlo, ma bisogna vederlo da questo punto di vista.
Se il leone non mangiasse una zebra, saremmo invasi dalle zebre. Se non mangiasse un altro animale, saremmo dominati dagli animali. Quando ho capito che il lupo doveva mangiare una pecora, è per sopravvivere, perché ci sono altri animali che ci attaccherebbero. E così ho capito.
Quindi la matriarca, va per prima. Guarda, osserva, fa vedere che sta per bere, si avvicina un po’ ma se ci sono coccodrilli dice loro di non andare, di aspettare. E deve osservare fino a che non possano bere. E stanno morendo di sete e hanno bisogno di acqua per la pelle.
La pelle ha come piccole crepe perché è una pelle molto dura, molto, molto dura. Ha delle pieghe piccolissime, dove si mettono, come nell'albero, parassiti, zecche, piccoli insetti che succhiano il sangue. Alcuni portano malattie, per questo ci sono sempre uccelli. Ogni animale ha i suoi uccelli che vanno a nutrirsi e a pulire. Ogni animale, della giungla d'Africa, del mondo intero. Quindi quegli uccelli gliele tolgono. Però loro preferiscono rotolarsi nel fango e si mettono un cappa di fango che è come se fosse argilla. Gli cura le ferite e hanno una cappa di protezione. Affinché i parassiti non possano pungerli o fargli danni. Una volta che possono bere si mettono dentro, si bagnano, si versano acqua, fango e quando escono si rivoltano nella terra per avere una doppia cappa. Una volta che non sia successo nessun incidente, allora iniziano ad andare ed è sempre la matriarca che dice prima di coprire i neonati, le sorelle, le cugine, che sono le più piccole, si mettono in circolo, poi le zie, poi le nonne e le nonne e fanno un cerchio intorno agli elefanti neonati perché in un distacco ci sono le iene, le leonesse, i leoni, i leopardi, le tigri, sono sempre a caccia.
E allo stesso tempo gli fanno ombra, perché quando camminano, vanno sempre per la stessa strada, hanno una strada tracciata e fa tanto sole in Africa o in Kenya, tanto sole E se si mettono intorno ai piccoli fanno ombra e, andando, possono prendere il biberon e non succede nulla. Nessuno può avvicinarsi a loro.
C'è un dettaglio: che quando la mamma ha i bambini deve andare a mangiare perché ha bisogno di forza e anche di produrre più latte, le sorelle e le zie e anche le nonne si prendono cura dei bambini. E non sono mai soli e non piangono mai e sono sempre curati e sorvegliati. Sempre è un dovere, è un onore.
Questi sono i legami autentici di famiglia, non hanno gelosia, non hanno invidia, perché devono avere un legame molto forte, poiché prima di tutto c’è la sopravvivenza e per sopravvivere devi stare attento ai pericoli che ci sono all'esterno, non lasciare spazio alla gelosia, né alle invidie, come noialtri, gli umani.
Quando riprendono la strada che è venuta la madre, trovano un posto, quando fa molto caldo, per riposare e mangiare e poi continuare. Loro sanno e voi ne avete sentito parlare, che c'è un cimitero di elefanti, in realtà non è un cimitero, sulla strada trovano resti di qualche elefante o ucciso dall’uomo oppure morto per un'infezione o per una malattia e che, morendo, è rimasto lì, o meglio i suoi resti, le ossa.
Poi gli elefanti si fermano, lo accarezzano, gli parlano, gli fanno come un'inchino e poi dicono addio. Avete sentito dire, ha una memoria di elefante! Viene la lì perché tutti riconoscono e sanno molto bene. Parlando di memoria, se un cacciatore attacca un elefante o vede che c'è un pericolo, scatta una foto e non lo dimenticherà e quando lo trova gli restituirà quello che ha fatto, senza pietà. Non dimenticano mai, ma se attaccano è per difendersi e difendere il territorio, ma mai per uccidere. C'è un piccolo capitolo, quando i maschi sono in calore, hanno una ghiandola su un lato della guancia dove esce sempre un liquido, quel liquido gli fa perdere la testa, come se impazzissero, per questo a volte attaccano, ma perché è il periodo del calore. Solo i maschi, le femmine no.
Dopo aver bevuto, la matriarca deve ricordare dove ci sono montagne o un luogo con grotte che producono sale e li deve portare lì. Una volta arrivati, tutti gli elefanti devono leccare quelle grotte, quelle pietre, quella terra e devono farlo per diversi giorni perché quel sale è indispensabile per il loro corpo e gli organi. Come l'essere umano, hanno bisogno del sale, dello iodio, proprio come l'essere umano ha bisogno del sale e dell'acqua per un buon equilibrio. Quindi, una volta che hanno avuto la dose di iodio e di sale, devono già andare a cercare un posto dove c'è molta erba, poter mangiare, essere tranquilli e aspettare che arrivino i momenti del calore, di innamorarsi per accoppiarsi, e così continuare. Molto raramente l'elefante dorme sdraiato, molto raramente. Di notte deve sempre stare in piedi, i cavalli dormono in piedi, anche le mucche. Ora, non molti anni fà, dato che sono protetti, dormono sdraiati. Ma sono gli animali a quattro zampe che hanno sempre dormito in piedi, perché in piedi possono difendere.
I cavalli selvatici, della Mongolia, degli Apaches, tutti i cavalli che sono liberi, quando dormono si mettono insieme, testa dentro e zampe fuori, tutti. È un circolo e tutti hanno le zampe fuori, tutto ciò che è la parte esterna, fuori, e la testa dentro.
Vi spiego perché: nel caso venga un attacco, tutti si metteranno a dare calci e potranno essere protetti. Se si mettessero al contrario un leone, qualsiasi animale attaccherebbe gli occhi, la testa o la bocca, il muso e sarebbe molto pericoloso. Questa è l'abitudine, è l'istinto degli animali, proteggere e conservare, molto. Se anche noi sapessimo e avessimo la saggezza di proteggere i nostri e di prendercene come fanno loro.
Con tutto il mio amore, La Jardinera.