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Miei cari semi,
Oggi condivideremo qualcosa che potrebbe far ridere o che potrebbe non piacere.
C’era una volta una scimmia e una volpe, erano su una montagna, nella foresta, andavano correndo, ciascuna per sé, ma giocavano pur senza avvicinarsi molto. Si conoscevano da quando erano piccole, e andavano parlando, andavano ridendo e vedendo se trovavano qualcosa di appetitoso, qualche frutto, qualcosa che gli piacesse.
E all’improvviso si trovarono in un cimitero, la scimmia entrò nel cimitero, la volpe la seguì. Era molto bella, aveva un pelo brillante, e la scimmia, all’arrivo al cimitero la volpe la guarda e dice: Cosa ci facciamo qui? Allora la scimmia iniziò ad abbracciare le tombe, le abbracciava, piangendo, piangendo, piangeva, piangeva, piangeva! E la volpe tutta sorpresa e molto perplessa disse “Ma che ti succede? Perché piangi? Perché abbracci quelle tombe? Non le rispondeva, la scimmia abbassava la testa e non le rispondeva e continuava a piangere, a piangere. E dice: “Non capisco, spiegamelo! Dimmelo!” E non le rispondeva.
Allora la scimmia smise di abbracciare tombe e disse: “andiamocene”. Mentre se ne andava, era triste con le sue lacrime, ma la volpe era molto incuriosita, e le disse: “Mi piacerebbe sapere perché piangevi? Non capisco il motivo, per quanto cerchi, non vedo il significato.” E allora la scimmia le risponde “Ah! amica mia stavo piangendo per i miei antenati, che grandi eroi, che gente meravigliosa! Tutti eroi”
E la volpe si fermò e le disse: "Sei molto fortunate che nessuno di quelli che sono nella tomba che hai abbracciato si alzerà per risponderti. Nessuno ti contraddirà! né ti dirà quello che pensa” La scimmia smise di piangere, iniziò a saltare e già se l’era dimenticato. Continuarono il cammino…
È un esempio per noi. Perché mostriamo quello che non siamo? Perché vogliamo essere superiori agli eroi o superiori agli altri? Se in realtà la scimmia sapeva molto bene che nessuno l’avrebbe contraddetta o contestata. A cosa serve essere o credersi superiori o recitare la commedia? Se in fondo la cosa più importante è essere sé stessi, con lealtà, sincerità, onestà. E tenere il teatro per quando ci serve.
Da qui dobbiamo ricordarci: siamo noi stessi! E siamo orgogliosi di essere nati in una nazione, di appartenere a una nazione! Di appartenere a un luogo! E uscire da dove veniamo, dove finiremo solo Dio lo sa, ma sentitevi orgogliosi.
Questa è la storia della scimmia e della volpe, mi è parsa molto carina, molto.
Con tutto il mio amore
La Jardinera