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Miei cari semi,
Oggi condivideremo qualcosa con un gallo.
In una campagna, in una corte di campagna, una fattoria, era piena di animali, bellissimi! per me tutti molto affettuosi, ma c'era un gallo e quel bel gallo, ero molto preoccupato perché diceva:
“Non abbiamo da mangiare! Quest'anno c'è molta siccità, non piove ormai da mesi e mesi e mesi, il mais non c'è raccolto, non c'è raccolto di grano, non c'è niente che cresce, sto cercando di vedere se ci sono insetti, vermi, non ce ne sono, nemmeno le zanzare si avvicinano e ho tutti i pulcini da accudire, tenerli d'occhio e controllare che non manchi loro da mangiare, ma ho anche le loro madri, povere che stanno cercando e non hanno niente da mangiare, sono disperato! Disperato!"
E guardavo la terra, l'erba si era seccata, non c'era erba, la terra era secca, credo lo sappiate già, ma le galline, la famiglia delle gallinacee, i galli, le galline, i tacchini, hanno uno stomaco molto duro, ma devono mangiare sassolini, sanno che è necessario mangiare qualche sassolinio questi sassolini, io li chiamo sassolini, ma loro li scelgono molto bene, sono come i calcarei e questi sassolini le aiutano a digerire e cuocere meglio il cibo.
È un dettaglio che passa quasi inosservato, ma è molto importante, mi piace condividerlo, e così digeriscono, una volta che quei sassolini arrivano allo stomaco fanno la digestione, li aiuta a digerire. Ma era molto preoccupato, questo gallo era molto preoccupato, molto preoccupato.
Camminava, andava da una parte all'altra, non sapeva più dove andare, non c'era erba, non c'era granio e improvvisamente nota qualcosa che brillava, una cosina con delle punte, brillava e si avvicinò e con una zampa cominciò a raspare, a raspare, ma era nella terra e disse: "brilla molto, ma non credo sia mais, forse potrebbe essere qualcosa di commestibile, proverò". E con entrambe le zampette cominciò a raspare, raspare, raspare, finché all'improvviso era una pietra, era una pietra e disse:
“Non può essere, questo, il mio padrone sarebbe contento e felice, perché lo chiama brillante, ho trovato un brillante. Ma cosa ci faccio io con un brillante? Non posso fare niente per i miei pulcini, non posso fare niente per le loro madri, non posso fare niente per nutrirmi! Come farò? Che disgrazia la mia, se fossi il mio padrone e avessi trovato questo diamante, o brillante, sarei così felice, così felice, che peccato!
Cerco cibo, solo cibo per sopravvivere e il mio padrone se trovasse il brillante, sarebbe felicissimo perché l’ho sempre sentito dire, i diamanti e i brillanti sono la cosa più preziosa di questo mondo e ciò che ha più valore, ma per quanto mi riguarda continuo a cercare, e lui sarebbe felice.
La conclusione di questa storia è la seguente: che quasi mai siamo contenti di quello che ci danno, o che troviamo, perché quel diamante era una fortuna, con quel diamante avrebbe potuto venderlo, avrei potuto avere l'acqua, con l'acqua, irrigare il campo, con l'irrigazione la terra fertile avrebbe dato i semi, avrebbe dato il grano, l’alimentazione e l'abbondanza.
Ma pensiamo sempre che il campo del vicino sia migliore del nostro e non siamo mai contenti, perché non dovremmo essere contenti? Se ci danno delle prove, è per superarle e l'Universo non ci lascerà mai morire, perché se quel momento arrivasse, è perché era il tempo, ma non sarà così, quindi fate come il gallo, combattete, perché troverete quel brillante. Non parlo del diamante della Luce che portate dentro, ma dell'opportunità o delle opportunità che la vita vi sta per dare e che vi darà, coglietele! godetene!
E approfittatene per creare un mondo migliore, iniziando da voi stessi.
Con tutto il mio amore,
La Jardinera