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Miei cari semi,
Oggi condivideremo una storia che arriva spesso a noi attraverso la immaginazione.
C'era una volta un amico che invitò il suo vicino e gli disse: - vieni, sto facendo un tè molto buono, ti invito-. E l'amico dato che era molto goloso e voleva vedere la novità, entrò e gli fu offerto il tè.Prendendo la tazza di tè vide che in fondo c'era un serpente molto piccolo, molto piccolo e disse che: - che strano, perché mai ci sarà perfino un serpente, ma beh, non diciamo niente, fai finta di non vederlo e bevilo-, gli sembrava molto brutto dire che c'era un serpente.
Il vicino prese tranquillamente la tazza e bevve il suo tè, lo bevve tutto e disse: - credo di aver inghiottito il serpente perché non lo vedo più-, ringraziò il suo amico, se ne andò, ma la notte pensava a quel serpente, pensava: - ho ingoiato il serpente, mi fa male lo stomaco, forse va negli intestini, forse va nelle mie budella, sto male, sto male -chiamò quindi il dottore che gli disse che era meglio andare in ospedale dove gli avrebbero fatto delle radiografie.
Così lo portarono all'ospedale e non videro nulla nello stomaco, né negli intestini, e lui era preoccupato, molto preoccupato.
E sempre più malato e gli dissero: - faremo un'ecografia-. Fecero l'ecografia e gli dissero: non abbiamo trovato niente, non c'è niente. Ma non è normale perché mi fa male, mi fa male, mi fa male. Dopo alcuni giorni l'amico gli disse: "vicino, vieni, sono giorni che non ti vedo, come stai? Ti invito ad un altro tè, anche questo molto buono, molto buono. Ed è molto buono per la salute, lo prendo ogni giorno."
E il vicino disse: -bene-, senza osare dire di no, perché molte volte fa male far del male alle amicizie, agli amici e accettiamo per fargli piacere.O pensiamo che gli facciamo un piacere e di fare la loro volontà. In realtà, no, facciamo quello che vogliamo, ma è sempre più facile gettare la pietra sul tetto degli altri, che è quello che fanno gli umani. Arrivò quindi il vicino, gli offrì il nuovo tè, e di nuovo nella tazza vide che c'era un serpente sottile, sottile, sottile, quasi invisibile. Inizia a bere e dice: - non può essere, ma lo berrò, non gli dirò niente-.
E se lo bevve.Poi andò a casa e disse: -credo di essere malato-. Di nuovo gli fecero gli esami, lo guardarono, lo guardarono e lui continuava a stare male.
Fino a quando il vicino gli disse: - ho sentito che sei andato dal medico, che sei andato in ospedale, cosa c'è che non va? Hai qualche problema-? E lui disse: "guarda, ti dirò una cosa. Da quando ho preso il tè a casa tua e l'ho preso con il serpente che era nel bicchiere, nella tazza, sono malato."
E gli dice: -Di quale serpente parli? Di quello che era dentro? Beh, allora vieni a prenderlo e lo vedremo-. E gli mise il tè e la tazza. E all'improvviso se ne accorse, guardò, e vide, disse: "guardala, è lì in fondo."
E il suo amico si mise a ridere e guardò e disse: -ma amico, non vedi che è la lampada sul soffitto che dà riflessi? E quei riflessi entrano nei contenitori che sono qui, evidentemente nelle nostre tazze e sembra un serpente, ma è un alone ed è un riflesso della lampada. E ti dà l'impressione che sia un serpente, ma no, no, no, è il riflesso della luce. Come potrei io mettere a te, un amico, un serpente e lasciarlo così, tranquillo e dormire con la mia coscienza, sapendo di aver fatto questo?-
-No, no, no, guardalo bene. Vedi che c'è anche nella mia? E io l'ho presa come te e non sono malato-.
Allora il vicino disse: -ahimè, mi tranquillizzi, perché almeno adesso so la verità, ma io avevo immaginato tante cose, tante cose che mi sono ammalato-.
Miei semi, quanto volte ci è capitato di andare al ristorante, andare a casa di amici, vicini o familiari e dire che quel cibo non era buono? O che la maionese non era fresca?O che il riso era passato e ce lo siamo dovuti mangiare e ci ha fatto male, quante volte ci è capitato di avere una contrarietà? E ne approfitterò per dirvi, come dice la maestra Lucia, Il Corpo Parla, quando abbiamo la diarrea, che è una cosa molto naturale, come parola, ma non come azione.
Quando ci capita di avere la diarrea, non ci viene in mente quando ci succede, ma è perché non abbiamo digerito qualcosa. Allora nel corpo arriva del male. Abbiamo dolori all'intestino, al ventre, alle budella. E bisogna evacuare quel veleno, quel dolore.
Quando siamo gelosi, invidiosi, succede la stessa cosa. Non ci sentiamo bene e all'improvviso diciamo, ho un po' di vomito, non capisco perché, ma non mi sento bene, ho voglia di vomitare ed è perché non accettiamo le cose. Non accettandole, dobbiamo evacuare, estrarre ciò che ci fa male, estrarre il veleno, come un brufolo di pus, dobbiamo farlo scoppiare.
Quindi o vomito o diarrea. Tenetelo a mente miei semi, quando non dite qualcosa che vi è stato detto, la verità, per esempio, non piace a nessuno e la verità è orribile, ma non accettandola, il vostro corpo reagisce e vi dà questi due sintomi.
Il fatto è che il corpo è perfetto, è la nostra macchina perfetta. Non fallisce, non fallisce. Sempre, sempre, sempre, sempre, reagisce per il veleno che abbiamo, specialmente per la gelosia, l'invidia, tutti mi direte, io non so, io non sono geloso, non sono geloso, io non sono invidioso, io amo le persone, io faccio del bene a tutti.
È vero. Ma allora perché vengono questi sintomi? Chiedetevelo nel profondo e capirete questo amico che voleva il meglio per il suo vicinoe il suo vicino ha fatto uno show e ha fatto una commedia perché pensava di aver bevuto un serpente.
No, riflettere bene, riflettere bene e capirete. In seguito vissero felici, ridevano ogni giorno e scherzavano, ogni giorno scherzavano e ridevano.
Ridevano del vicino perché uno diceva: -cosa ne dici del serpente? Si muove ancora nello stomaco?- e naturalmente lui rideva. All'inizio era imbarazzato, ma poi ha dovuto accettarlo, ridere e riflettere moltissimo perché tutto ci rimane dentro: la paura.
E quello che pensiamo degli altri è un riflesso di noi stessi perché la colpa non è degli altri, la colpa è nostra. I pensieri sono nostri. Il male che vediamo negli altri è perché noi siamo cattivi.L'invidia che vediamo negli altri è perché siamo invidiosi e gelosi e questo è ciò che ci uccide senza capire che ognuno ha delle qualità straordinarie.
Perché non ascoltiamo la nostra Anima? Invece di ascoltare la cacca di vacca. La nostra materia, la nostra materia è quella che ci gioca brutti scherzi, o quella che ci inganna, o quella che ci tradisce.
Perché dobbiamo pensare male degli altri se siamo noi stessi? Riflettere su queste parole e vedrete che vi troverete meglio. Perdonare, imparare il perdono, imparare a perdonare, imparare il perdono per i tanti danni che vi hanno fatto, imparare il perdono.
Il perdono è la guarigione di tanto dolore e di tanti mali che abbiamo dentro, di tante invidie e tante gelosie, il perdono ci rende nobili, il perdono ci insegna, ci insegna ad essere umili. Il nostro ego è la prima cosa che ci tradisce perché è la prima cosa che viene ferita, disturbata. Tutto lo facciamo per ego e per interesse. Niente ci viene dal cuore. Ci aspettiamo sempre una ricompensa.
Il Maestro di Tiberiade non si aspettava mai nulla. E non gli portavano mai nulla, e davano la vita per lui, ma si lasciavano vivere. Vediamo se abbiamo imparato la lezione.
Parlando di serpenti, completerò una cosa che ho spiegato ieri.
Ai tempi Atlantide era una città molto avanzata. Sapete che gli Atlantidei vivevano nel centro del mare, potevano respirare, avevano dei poteri straordinari e avevano un raggio laser che usavano sempre.
Potevano spostarsi alla velocità della luce e dialogavano con i delfini. Il delfino è l'animale più intelligente del nostro pianeta. Ci capisce. Lavoravano sempre con loro, li guidavano, parlavano, gli dicevano come stavano i mari, li avvisavano dei pericoli, dialogavano, si capivano molto bene.
Poiché gli Atlantidei non parlavano, era attraverso i suoni e il Chakra 6. Ecco perché il delfino è il migliore amico dell'uomo oggi. Peccato che non sappiamo interpretare al 100% i loro dialoghi, ma loro ci capiscono, ci aiutano e ci salvano.
Quante volte hanno guidato i pescatori nella tempesta? Quante volte hanno aiutato le navi che sono affondate e salvato coloro che sono caduti in mare? Quante volte vi hanno detto di non andare in quella direzione?
C'è pericolo! Quante volte li hanno guidati dove c'erano pesca, dei pesci? Quante volte hanno aiutato gli uomini? Vi racconterò qualcosa che forse non piacerà alle persone sensibili, ma devono saperlo perché fa parte della natura e della vita.
I delfini madri, una volta concepiti, di solito ne hanno due, a volte tre, a volte quattro, ma di solito ne hanno due. Quando sono nel grembo della madre la madre li nutre, gli dà il miglior cibo, il padre si prende cura di loro, veglia molto sulla madre, si prende cura di lei e dato che vanno sempre in gruppo sanno molto bene che bisogna proteggere quella futura mamma e la portano sempre dove stanno i pesci più gustosi, l'accompagnano, la sorvegliano, si prendono cura di lei e la madre continua a nutrirsi.
Ma cosa succede nel grembo della madre delfina? I delfini quando iniziano a crescere, il più coraggioso, il più forte inizia ad attaccare, inizia dal più debole e se lo mangia, lo attacca, lo uccide e lo mangia, e poi comincia da un altro e se sono forti uguali si sopporteranno e lotteranno per vivere, per vedere chi mangia di più e chi è il più forte ma se la mamma delfina è debole avrà solo un figlio, perché avrà mangiato tutti quelli che erano dentro di lei e questo figlio che nasce sarà il più forte, è colui che procrearà e continuerà il pedigree e la discendenza degli animali,farà si che i suoi futuri figli o se è una madre, i suoi futuri piccoli, siano i migliori e i più forti.Nel frattempo ha mangiato i suoi fratelli. Sembra... è crudele, è la legge della natura, è la legge della vita, il più forte vince, il più debole perde. Ed è quello che succede ad ogni delfino. Prima della nascita, il forte nasce, il debole è già servito da cibo per gli altri.
E così fanno alcuni di loro, le orche, alcune balene. E così è la natura, come noi. Quante madri non hanno abbandonato il loro figlio o ucciso il loro figlio o la loro figlia o lo hanno gettato in un container.
È lo stesso comportamento con la differenza che per la madre è stato a causa di una depressione post-partum o per paura della famiglia, i genitori o non lo voleva, mentre il delfino era per sopravvivere e procreare e dare più forza alla sua generazione.
Ma siamo la stessa cosa. Comportamento animale e l'Anima e l'atomo Divino! Insisto, alimentare quell'Atomo Divino.
-Non pensate che vi abbia abbandonato e dimenticato. Sto lavorando più che mai, ma ora il mio tempo è più fisico, perché è necessario.Ho un gruppo di giovani e quel gruppo di giovani ha bisogno di apprendimento fisico e di insegnamento. Gli ho insegnato a fabbricare mobili, a recuperare mobili usati e dare poi una seconda vita a tutti quei mobili usati.
Ho insegnato loro ad andare dove la gente butta tutto quello che ha in più e a raccoglierlo e hanno fatto meraviglie. Ho insegnato loro a lavorare il giardino, il piccone, la pala tutto, a friggere un uovo, a stirare perché non sapevano stirare, non avevano il ferro da stiro, a lavare, a essere maestri. Un maestro è colui che sa fare di tutto, non colui che ripete un apprendimento, qualunque esso sia, no, un maestro è colui che sa di tutto, un buon operaio e sa insegnare e trasmettere, niente di più, nulla più.-
Questa è la storia dei delfini e degli Atlantidei.Giocavano con loro,lavoravano con loro,sorvegliavano e proteggevano anche la Terra insieme, i mari e la terra e il cielo. Alcuni volavano, andavano da Universo a Universo, portavano informazioni e le comunicavano ai delfini e i delfini li aiutavano.L'energia era speciale. Anche voi siete stati Atlantidei e avete lavorato con loro in altre vite. Ricordarlo, quando vi entrate in mare, nell'acqua, lasciare fuori la preoccupazione, a riva, lasciare e dimenticare la paura, le malattie, i vostri dolori, le vostre pene, dimenticare tutte le preoccupazioni della società.
La società, voi ve ne andrete e lei rimarrà ugualmente e continuerà con i suoi problemi, ma è la vostra Anima la cosa più importante, vivete per lei! E quando lavorate, lavorate con il cuore e con amore. Lavorate con quell'amore e vi andrà tutto bene. Ed è la cosa più bella perché quello che facciamo non è per noi, è per servire, per servire la Terra, per servire coloro che sono sulla Terra.
E 'così meraviglioso, una gioia quando qualcuno si trova un bel giardino. I fiori, un'orchidea che per noi è oro, la teniamo in casa perché è meravigliosa, così delicata, così fine, questo è amare.
Per voi che vivete in America: vi mando un pino da qui, dei pini e altre piante, come il rosmarino, la lavanda e così le scambiamo con i vostri bellissimi fiori. In ogni paese nasce ciò di cui ha bisogno.
Qui c'è molta Arnica. L'Arnica lo sapete già, per i colpi, i dolori, gli ematomi ed è perché è la montagna. Abbiamo origano anche per il nostro stomaco per quello che mangiamo, ogni Paese dà le sue medicine.
Voi avete più zenzero, coriandolo che è uno dei più ricchi di vitamine, completo e di ferro. Qui lo abbiamo più raro, cresce difficilmente. E hanno tante qualità in piante, delle prelibatezze. Anche noi a modo nostro, a modo nostro, ma ci danno ciò di cui abbiamo bisogno.
Qui non possono crescere i manghi, e nemmeno la papaia perché si gela, ma abbiamo bisogno di quel freddo perché i nostri alberi non muoiano. E voi avete bisogno del calore perchè vivano, tutto è equilibrato. Questa è l'autentica armonia, trovare la felicità quando c'è l'armonia.Non come vogliamo o come desideriamo. Mai. Ma come ce lo danno. Bisogna accettarlo e obbedire, la ruota di Buddha. Non dobbiamo combattere contro alla corrente.
I nostri amici salmoni nascono nel fiume e devono attraversare tutto il mare e poi devono venire controcorrente, dove gli orsi li pescano. E quando tornano al fiume, depongono la loro eredità, le uova e muoiono.
È la loro vita, fare un viaggio molto lungo, molto lungo, stancarsi e tornare di nuovo per lasciare la loro generazione e morire, e lì muoiono. Finisce la loro vita e lo sanno, ma devono compiere la loro missione, lasciare tutte le uova, perché saranno il futuro per l'anno che verrà.
Quante madri sono morte durante il parto? Questo è anche il sacrificio che fanno i salmoni, ognuno al suo livello, questo è anche quello che fa il delfino per poter vivere ed essere il migliore. Nelle scimmie, scimmie, scimpanzé, bonobo, macachi, l'intera razza delle scimmie, che sono i nostri fratelli, abbiamo il 99% del nostro DNA in loro.
Quando un bambino muore o cade dall'albero, la madre non lo abbandona, lo porta e lo porta per giorni e giorni, a volte mesi, fino a quando non ne può più per le mosche e per l'odore. E gli altri le fanno compagnia, ma quando non ne possono più, i suoi familiari lo prendono e le dicono -lascialo, non vivrà più.-
La madre con tanto dolore lo deve lasciare, lo lascia, lo guarda, lo abbandonano e se ne vanno. È veramente eccezionale perché l'animale non ha una memoria come quella umana. Se avesse il dolore, avrebbe un rancore e ucciderebbe di più, ma loro no.
Per questo, quando gli uomini uccidono gli animali, se gli animali si ricordassero ucciderebbero loro, tranne l'elefante. Dimenticano. E sono di nuovo gentili con gli uomini, perché si dimenticano.
Così dobbiamo essere noi, dimenticare chi ci fa del male e perdonare. Finiremo oggi con il perdono. Per iniziare la settimana, chiedere perdono.
Vorrei dirvi che, nell'Islam, e soprattutto nell'Impero Ottomano, dato che siamo stati in Turchia, prima di andare in guerra si diceva:- perdonami, dammi la tua benedizione-, e gli dicevano: -ti perdono, fratello, dammela tu a me, ti perdono, hai la mia benedizione-. Perché sapevano che stavano chiudendo un ciclo. Se gli fosse successo qualcosa o se fossero morti, avevano già chiuso il ciclo e potevano andarsene tranquilli e felici.
Cosa facciamo noi? Spesso desideriamo pensieri negativi o invidie contro gli altri. Chiudere i cicli non lo sappiamo fare in Europa, in tutto l'Occidente non lo sappiamo. Perché stiamo così attenti alla nostra vita, al nostro ombelico, a noi stessi, siamo i più importanti.
E non ci ricordiamo che siamo di passaggio, di passaggio.
Con tutto il mio amore,
La Giardiniera.
Leggerlo più volte, scrivetelo se lo desiderate. Ne trarrete sicuramente molti profili e molte opinioni. E io sono molto felice quando mi scrivete.
Vedo subito la vostra evoluzione, la vostra bontà, il vostro cuore e soprattutto la vostra comprensione.
Grazie, dammi la mano e perdonami, perché molte volte sono terribile e mi riconosco, ma potete contare su Servidora.
Se qualcuno vi tocca, ucciderò chiunque faccia del male a voi, chiunque.
I miei semi sono sacri, sacri, e combatterò come una leonessa, perché siete le più grandi, i più grandi e le più belli del mondo.
Perché siete dell'Universo, atomi dell'universo.
Con tutto il mio amore,
La Jardinera