January 08, 2024

​​Apprezzare i regali della vita

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🎧 Ascolta il Messaggio dalla voce de La Jardinera

Miei cari semi,

Felice giorno dei Re Magi. Sapete che è il 6 Gennaio, è l’anno della Epifania. Questo giorno ha vari simboli, evidentemente per ogni Paese, e lo celebrano in diversi modi, Servidora ve ne racconterà uno.

Si dice che i Re Magi vengono da Oriente, o sono venuti da Oriente, effettivamente giunsero da lì, ma era per il Re dei Re, l’autentico, era per il figlio di Dio, ma non erano re, erano astronomi e astrologi. Effettivamente studiarono molto bene ed è così che hanno potuto trovare questo bambino che oggi chiamiamo Maestro di Tiberiade.

Ma veniamo al giorno dei Rei attuale, il 6 Gennaio, che generalmente celebrano con un “roscón”, un gran “rosco” che è un dolce fatto con anice, farina, uova, frutta secca e lo rimpiono con panna o crema o cioccolato, o con varianti, ognuno a proprio gusto.

Diciamo che non viene dal lontano Oriente, la vera storia, qui in Europa di questo dolce risale, immaginatevi, è associato alla Roma Imperiale, loro credevano moltissimo negli Equinozi.

Quindi la loro festività, il Solstizio d’Inverno, era il momento in cui i signori di alta casta, e cioé i ricchi, potevano mischiarsi con gli schiavi e condividevano una torta. Una torta fatta con fichi, dattili e miele e cioé un “bolo” per il Brasile. Il dolce in generale per tutti i Paesi, la torta dolce anche, che oggi chiamiamo “rosco dei re”. Ma sono stati i Romani Imperiali a creare il primo dolce dei re.

Fatto di fichi, di datteri e miele, al suo interno nascondevano una fava, questa fava era secca, perchè chiaramente in inverno non ce ne sono di fresche. Era il simbolo della prosperità e il fortunato che la trovava veniva nominato il re e gli mettevano una specie di corona di alloro o disegnavano simbolicamente questa corona che oggi fanno dorata da regalare a chi ha trovato il dettaglio che c’è dentro.

Con l’arrivo dei cristiani si abbandonarono molte usanze pagane, perchè lo celebravano anche altre antiche Civiltà e mangiare una torta nell’ultima tappa dell’anno si è sempre mantenuto.

Il regalo al suo interno evocava il Bambin Gesù nascosto al re Erode.

Ricordare che il re Erode mandò ad uccidere tutti i bambini, quindi nel Cristianesimo si dissero, nasconderemo in questa torta un simbolo, poteva essere un piccolo re di porcellana, poteva essere un gioiello, ma questo significava il Bambin Gesù.

E fu in Francia dove la festa del Re della fava prese più forza, la chiamavano così.

Si introdusse ai banchetti della corte di Luigi XV, che oltre alla fava, introduceva un regalo o una moneta. In quell’epoca una moneta era sempre d’oro, soprattutto venendo dal monarca e trovare una moneta in un “roscón” o nel “rosco” era veramente un tesoro.

Ma a chi toccava pagare? Questa idea fu esportata in Spagna dal primo Borbone. I Borbone sono la famiglia attuale, i Re di Spagna. Felipe V considerò la tradizione dei regali e a metà del secolo XIX la torta dei re era la dolce stella.

Pensare che in quella epoca non c’erano nè pasticcerie e nemmeno tanti dolci per mancanza degli ingredienti che abbiamo oggi. Quindi Felipe V fece ed obbligò che si celebrasse facendo questa torta dei re dolce e fu la stella ed ebbe una tal fama che tutti cominciarono ad aprire pasticcerie e fu allora che la fava acquisì una buona fama.

Perchè alcuni dicevano, mi ha toccato ed ho fortuna e altri dicevano, bene, se è toccato a te ed ogni persona cui toccava doveva pagare un altro “roscón” dei re e fu talmente popolare che ogni volta aumenta, aumenta, aumenta. E soltanto noi nel nostro Paese, qui in Spagna, consumiamo 30 milioni di “roscones” o più ogni anno. Effettivamente va celebrato, come si celebra ogni anno Natale, il nuovo anno, come ogni anno celebriamo il compleanno e tante feste.

E il giorno dei re ricordiamo questo giorno così bello, dove nacque un bambino ed andarono ad adorarlo, gli portarono regali. La mirra, l’oro, e l’incenso, solo simbolicamente e per quell'epoca erano grandissimi tesori dato che non esisteva la mirra, era molto rara, ed anche l’incenso.

Da lì viene il cammino dell’incenso, il cammino delle spezie, il cammino del sale, la via, si dice la via del sale, la via delle spezie e la via dell’incenso. E questo era il gran tesoro che gli offrirono perchè per loro non c’era nulla di più grande del Figlio di Dio.

Dobbiamo tenere presente l’odore dell’incenso, il simbolo della mirra ed anche ciò che significava l’oro, l’oro è il metallo che non si ossida, che è il nostro cuore, non si ossida mai il nostro cuore ed è sempre disposto a ricevere e a dare, a ricevere e a dare, a ricevere questa Luce infinita che ci manda ogni giorno il Maestro di Tiberiade, che riceviamo con il suo Sole per ricordarci che siamo vivi e che dobbiamo ringraziare.

E’ talmente bello ringraziare perchè la vita è bellissima. Se sai vederla, se sai apprezzarla, se per caso non arriva, se non riuscite a vedere questo Sole, chiedere aiuto, chiedere aiuto perchè dappertutto troverete qualcuno della Enseñanza che con tutto il suo cuore lo aprirà e vi mostrerà che la Luce è immensa, che è grande ed è per voi e soprattutto perchè brilli il nostro Maestro.

Ogni volta ci sono più giovani in cui si spegne la Luce, siamo coscienti che hanno bisogno di noi? Siamo coscienti di parlargli?, magari gli abbiamo dato troppe cose, magari gli abbiamo facilitato il quotidiano, magari hanno ricevuto tanto che adesso non sanno cosa fare.

Se sapessero apprezzare la terra, se sapessero piantare un seme, se sapessero annaffiarlo ogni giorno, se sapessero guardarlo, vedere se ha bisogno di concime, di più terra, se sapessero prendere un recipiente, un cesto, andare a cercare in fondo alle valli o nel fondo di un bosco, c’è una terra buonissima che gli alberi ogni anno depositano per l’alimento.

Prenderne un po’ e darla ai vostri vasi, cambiare la terra ai vostri vasi almeno una volta all’anno, togliere quella che hanno nel vaso e rimpiazzarla con nuova terra e vedrete che vitalità e che alimento gli darete.

Vedrete come crescerà bella questa pianta, guardandola vedrete voi stessi crescere e vedere la Luce, se insegnerete ai vostri figli questi dettagli che per qualcuno sono insignificanti, per altri è la vita.

Insegnategli anche che non c’è felicità senza sacrificio, che devono lavorare, che per questo i loro genitori hanno lavorato prima di dargli la vita, che hanno dovuto fare sacrifici e che non avevano tanti giochi e tanti vestiti.

Vi dirò un dettaglio, quando ero piccola mi piacevano molto i vestiti e i cappotti che portavano le mie amiche e dicevo “mamma, perchè devo portare sempre lo stesso cappotto? E qui c’è una linea nell’orlo”, il fondo dell’orlo del cappotto.

C’era una linea marcata. Io dicevo, “mamma, perchè si vede questa linea?” E diceva, “non è nulla, non preoccuparti, sei cresciuta molto ed ho dovuto allungarlo. Ma il cappotto è bellissimo, per caso non lo vedi?” “Mamma, questo cappotto, chiaro che lo vedo, lo portava mia cugina, Mari, è lo stesso.” “Chiaro che si, è lo stesso. Non sei contenta di averlo ereditato? Lei adesso è grande e non può metterselo, ma tu si. Vedi, quanto è bello, è bellissimo.”

E così passavano gli anni, il mio cappotto si allungava, c’era sempre una linea. Non mi rendevo conto di crescere, ma il cappotto si faceva più lungo. Fino a che già potevo andare a lavorare, a 14 anni ho iniziato a lavorare in un grande magazzino.

A riempire banconi, perchè in quella epoca si doveva fare tutto a mano, allora non vi era nulla di plastica, non c’erano vassoietti, no, no, no. C’erano delle bilance dove si metteva un peso da una parte e quello che si comprava, riso o lenticchie nell’altro.

E si doveva misurare mezza libbra, una libbra, un chilo, mezzo chilo. E bisognava caricare, pulire e fare. Ma era una grande allegria, una grande allegria. Uhi si, una grande allegria! Quindi oggi so apprezzare quando mi regalano, quando mi comprano, quando mi danno qualcosa.

Uhi, come apprezzo e come me ne prendo cura! Moltissimo, perchè so quello che vale! E questo oggi i giovani l'hanno perduto e non sanno, perchè hanno avuto tutto. I genitori, quando possono, li portano alla Walt Disney, a vedere questo bellissimo centro, dove tutto è fantasia, gli comprano tutti i video, adesso chiaramente è virtuale, ma hanno già i giochi, hanno già tutto e non possono apprezzare ciò che vale.

Quindi non preoccupatevi, dovete essere severi con loro, molto severi e ho sempre sentito dire che è meglio che piangano i figli che i genitori.

Se piange un figlio non è nulla perchè il giorno dopo gli passa e se lo dimentica, ma se piange un padre o una madre è per tutta la vita, perchè questo dolore non si può dimenticare, quindi insegnate ai vostri figli che bisogna guadagnarselo tutto, bisogna lavorare, farsi la camera, aiutare in casa, studiare e lavorare.

A proposito, Roció la bambina di cui vi ho parlato di 18 anni, guadagna 800 Euro al mese e fa due turni e guadagna 800 Euro al mese ed era contenta e Lucia con la sua generosità, quando abbiamo preso i “churros” e la cioccolata le ha dato 5 Euro e lei ha detto: “signora, signora, no, no, no, no, si è sbagliata, la merenda, i “churros” costano 3,50 e lei mi dà molto di più” e ha detto“no, questo è perchè tu lo metta da parte per i tuoi studi e ha risposto: “non posso accettarlo signora, è molto, è molto” e le abbiamo detto “si, accettalo”.

Quindi ha detto: “lo condividerò con le mie amiche, le mie compagne di lavoro.” Dice, “siamo un gruppo” e le abbiamo detto “no, questo mettilo da parte per i tuoi studi. Le altre mance le condividete, ma questo è per i tuoi studi.”

La ragazza diventò molto rossa perchè aveva un senso di colpa nel dire che lo teneva per lei, ma era per i suoi studi. Vi dico questi dettagli perchè mi arrivò all’anima, mi arrivò al cuore e dissi Dio mio, lei si che sa apprezzare ciò che è 1 Euro, quello che è un sacrificio, due turni 800 Euro e deve aiutare in casa perchè i suoi genitori sono molto umili.

Per questo vi ripeto, non permettete ai vostri figli concedendogli tutti i capricci, dovete imparare a dire no quando è il momento e non preoccupatevi se un giorno li castigate. Oggi vi ho mandato una immagine, alberi con la neve. Come li scuotono e gli danno colpi?

Molte volte ho ascoltato: non ci piace Jardinera! Perchè ci parla con la verità e non ci piace! La Jardinera ci dà mazzate, la Jardinera ci picchia. Magari, magari fosse la verità, perchè questi alberi, se non gli danno e li muovono e li scuotono, la neve li rompe e la neve li piega ed avranno la schiena piegata e saranno malati e saranno invalidi per tutta la vita e li taglieranno o sradicheranno.

E molte, non molte, ci sono due o tre persone, io ne conterei tre, che ancora oggi stanno piangendo perchè hanno pensato che la Jardinera gli aveva fatto lo stesso di questi alberi. Si, l’ho detto oralmente, per togliergli questa neve che li acceca e perchè non vedono la verità, perchè vivono solo per i loro capricci.

E io direi l’egoismo umano, l’egoismo umano non ha limiti e se togliamo la neve diamo vita, torniamo alla vita, torniamo.

Grazie miei semi, grazie per questo nuovo anno e grazie per aiutarmi ad avanzare.

Con tutto il mio amore, vostra Jardinera

E mangiatevi il rosco dei re.

Se lo avete fatto, ripeterlo.

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