🎧 Ascolta il Messaggio dalla voce de La Jardinera
Miei cari semi,
Ci sono 88 principi che devono seguire i monaci, devono aiutare quelli che sono più poveri di loro e dare da mangiare agli animali e prendersi cura degli alberi, meditare tutti i giorni.
E quando è il momento di lasciare il corpo salgono in alto, su una montagna, o in un luogo dove c’è una piccola grotta, entrano, si siedono, chiudono la porta, se ne vanno e lasciano solo il monaco, perchè si sa che il monaco morirà, si siedono e dopo alcuni giorni aprono la porta e lo trovano morto seduto come un santo.
Il suo corpo è incorrotto, lo mettono sopra ad una pietra, lo bruciano e se ancora restano pezzi di carne, lasciano che gli animali puliscano le ossa. Una volta che sia pulito, bruciano le ossa ed è terminata la vita del monaco o del Lama, perchè la sua Anima se n’è già andata e comincerà di nuovo.
Questa è la autentica vita di Siddhartha, l’Iniziato che scoprì l’illuminazione e che spiegò: esiste la vita dopo la morte, ma bisogna condurre una vita retta, una vita onesta con sè stessi.
L’ego lo dobbiamo lasciare e dimenticare, l’orgoglio, la prepotenza, le gelosie, l’invidia, la ricchezza, dobbiamo lasciare i pregiudizi, il razzismo.
Siamo semplicemente essere umani, mammiferi. Così come il resto che c’è sul Pianeta, ci distinguono solo l’Anima e la Memoria Universale.
Il resto non conta, sono gli uomini che hanno fatto le chiese, le cattedrali. Perchè le hanno fatte? Per mostrare la forza, per mostrare che sono ricchi, per mostrare che hanno soldi, che hanno potere.
Ma nessuno degli Iniziati ha avuto casa, nemmeno ha avuto fortuna e non ha avuto nulla. Perchè sa che non serve a niente.
Quello che bisogna alimentare è l’Anima, il resto non serve, lo lasciamo tutto.
Bisogna prendersi cura di sè, si, pensando che è per poter aiutare e dare della nostra persona, della nostra persona.
E non va mai dimenticato che non siamo nessuno, l’unico che siamo, siamo Luce e Anima, il giorno in cui l’uomo lo dimentica è perduto, quel giorno è già perduto.
Conservare quest’Anima nella purezza e lasciate, non date tanta importanza al corpo, curarlo, ma solo per vivere perchè ne avete bisogno.
Il resto è lasciare che lo faccia L’Universo, L’Universo fa sempre le cose perfette, sempre.
E’ un po’ della vita di Siddhartha, l’Iniziato Buddha, colui che vide l’illuminazione e colui che ci parlò della reincarnazione, come Gesù, ma in un altro modo, più chiaro, più esplicito, esplicito e più concreto.
Era un’altra epoca, disse anche: esistono i demoni che sono necessari per sapere dove sta il bene e dove sta il male. Per renderci conto se facciamo buone azioni o cattive, tutto dipenderà da noi stessi.
Non c’è nessuno che ci possa obbligare, siamo noi stessi a dirigere e a comandare. Spero che queste parole arrivino al vostro cuore e che quando arriverà Buddha possa parlarvi, che vi possa parlare.
La mamma di Siddhartha si mise in viaggio, perchè suo padre era in guerra ed era vicino alla frontiera con l’India, ma era in Nepal ed era incinta e lì avrebbe dato alla luce e nel momento di darlo alla luce, la notte precedente aveva sognato un elefante bianco molto grande che volava e lo spiegò, lo disse.
In India credono molto nel futuro, come in Cina, come in Giappone, hanno tutti il loro astrologo, non si sposano se non hanno visto l’astrologo, come in Nepal e in India.
Quindi al suo astrologo ed ai suoi veggenti disse: ho sognato un elefante grande, molto grande, che volava intorno a me - e disse- maestà, chi nascerà sarà qualcuno molto grande e tutti si metteranno ai suoi piedi, sarà venerato.
E gli obbediranno, ma sarà molto grande.
Sua madre si chiamava Maya, vuole dire terra, Maya, e disse: come è possibile che sia un elefante?- così sarà il figlio che porti, ma è bianco.- E nel momento della nascita misero tele, lenzuoli, attorno ad alberi, perchè nacque per terra, erano in viaggio e si sentì male, di parto.
Misero un materasso, dei teli e dei lenzuoli attorno agli alberi e all’improvviso quest’albero che era un fico, un ficus sacro, tutti i suoi rami si piegarono perchè non vi fosse sole e che Maya potesse dare alla luce il bebè, il neonato nacque, un neonato come tutti i neonati, ma la gente sapeva già che era differente.
Ma nacque per terra ed era figlio di re, di regina e visse in un palazzo fino a che volle cercare il significato della vita, se veramente perchè viviamo se la morte non esisteva e se non esisteva nulla di brutto ed era solo il bello, questa era la vita di Siddhartha, Buddha.
A Srinagar, nel Nord dell’India, hanno un dente del Buddha. Quando si bruciò, fu cremato, recuperarono uno dei denti ed è a Srinagar, alla frontiera con Pakistan e Afghanistan, un altro dente credo che sia in un altro luogo in India.
Sono tutte reliquie. Verità o non verità? Solo loro lo sanno. L’unica verità è il nostro cuore, la nostra intuizione e quello che sentiamo, questa è la verità. Ma visse sempre senza donne, solo con uomini e nell’ultimo viaggio che abbiamo fatto, in cui dove eravamo venne Buddha, dove vive Myo, in quel Paese avete visto le monache che erano vestite di rosa, ma a parte, a parte. E i monaci che si lavavano, la tunica granato.
E’ cambiato molto, non è più lo stesso, come tutte le cose.
Desidero che Buddha vi accompagni e che possiamo averlo qui, sarà la felicità più grande, anche se abbiamo il Maestro di Tiberiade e tutti gli Esseri di Luce.
Con tutto il mio amore,
Vostra Jardinera